Premio Strega 2022

Un’edizione straordinaria si è appena conclusa! 

Il premio letterario più ambito in Italia ha il suo vincitore: si chiama Marco Desiati e il suo libro titola Spatriati.

“Viene dal dialetto pugliese, il mio, ma spatriati non fa riferimento alla patria come siamo soliti intenderla, bensì al luogo dell’identità che può essere diverso da quello che la società indica”.

Così l’autore introduce il suo romanzo nella classica intervista di Geppi Cucciari, attrice e conduttrice televisiva scelta anche quest'anno per tenere le redini della serata di premiazione tenutasi la sera del 7 luglio al Museo Etrusco di Villa Giulia.

Un’inedita finale a sette combattuta a colpi di storie intimistiche, eccentriche, erratiche, insolite, fuori dagli schemi.

E tanti i colpi di scena che hanno aggiunto ulteriore originalità alla 76esima edizione del Premio Strega a partire dalla pioggia di inizio serata che ha generato un fuggifuggi degli ospiti. Fortunatamente l’ironia della conduttrice ha salvato le sorti della serata e non appena il cielo è tornato a schiarirsi svelando nuovamente le stelle la giuria degli Amici della Domenica è tornata alla sua postazione.

166 i voti raccolti  dal romanzo di Desiati, a seguire Claudio Piersanti con Quel maledetto Vronskij (Rizzoli), che ha riportato 90 voti; Alessandra Carati, con E poi saremo salvi (Mondadori), 83 voti; Veronica Raimo, con Niente di vero (Einaudi) 62 voti; Marco Amerighi, con Randagi (Bollati Boringhieri) 61 voti; Fabio Bacà, con Nova (Adelphi) 51 voti; Veronica Galletta, con Nina sull’argine (minimum fax) 24 voti.

Così, sotto il cielo stellato di Roma, Marco Desiati ha impugnato la classica bottiglia del Liquore Strega, incarnazione stessa del Premio, senza però stapparla come da tradizione. “Aprirò questa bottiglia in Puglia per festeggiare autori e autrici della mia terra nella loro stessa terra, ma soprattutto per omaggiare il ricordo di Mariateresa Di Lascia che per prima in Puglia vinse il Premio senza poterlo ritirare a causa di una morte prematura”.

Un gesto che ha lasciato di stucco i presenti sul palco e fuori, ma soprattutto i fotografi, che non hanno potuto catturare lo scatto iconico del Premio Strega. Sicuramente sono riusciti a immortalare la mise scelta dallo scrittore che nel vestiario e nel trucco ha sottolineato la natura fluida della sua identità.

Non ci si poteva aspettare che un finale diverso dal solito copione  per un’edizione così straordinaria!